Il nome Forlì sembra derivare da Foro di Livio e dunque avere origini romane. Di certo si resse a Repubblica verso il X secolo, schierandosi apertamente a fianco dei vari imperatori del Sacro romano impero germanico in risposta alla Chiesa, quindi divenendo un centro ghibellino per eccellenza. L'appoggio offerto a Federico II nella presa di Faenza diede a Forlì la facoltà di adornare il proprio stemma con l'aquila sveva.

28 giugno e 25 luglio. Come ogni anno proprio a Forlì Emilia Romagna Festival inaugura il suo cartellone in uno dei suoi edifici più rappresentativi: il Duomo. L’architettura si erge nella piazza degli Ordelaffi, custode di oltre mille anni di vita e mutata dai numerosi interventi in facciata, l'ultimo dei quali verso la metà dell'Ottocento. All'interno spicca la cupola della cappella della Madonna del Fuoco, affrescata con un'Assunzione di Carlo Cignani frutto di venticinque anni di difficile lavoro.

29 giugno Rocca di Ravaldino o di Caterina Sforza. Sorge decentrata rispetto all'antico Castrum romano che originò Forlì, per cui è certamente medievale. Nel 1472 Pino III commissionò la costruzione della cittadella. Ma Rocca e cittadella, con alcuni contrafforti oggi scomparsi, sono legati alla resistenza di Caterina, signora di Forlì, alle truppe del Valentino, inviato da Papa Borgia.
Il rapido sviluppo delle artiglierie determino' il declassamento della fortificazione forlivese a carcere.

30 giugno Il Liceo Musicale “Angelo Masini” venne istituito nel 1926 per iniziativa del tenore forlivese a cui la scuola è dedicata e del Comune di Forlì.
Nel 1932 fu emanato un Regio Decreto che sanciva la sua erezione a Ente Morale con il fine statuario di “istruire i giovani nelle varie discipline musicali, di abilitarli all’esercizio della professione e di diffondere la cultura musicale”.
In tale ruolo, per il costante impegno dei docenti e l’attenzione dell’Amministrazione Comunale, il Liceo si è progressivamente potenziato ed affermato, sino a diventare tra le istituzioni culturali più significative dell’intero territorio romagnolo.

7 luglio Nella suggestiva cornice industriale della Azienda vinicola Caviro luogo insolito per un concerto di musica classica contemporanea ma pieno di fascino in un entusiasmante connubio tra musica e vino.

22 luglio In piazza degli Ordelaffí una splendida scenografia introduce al Cortile della Prefettura, attraverso un corridoio che esalta il punto di fuga della naturale prospettiva verso la corte, in un incanto di verde e di stucchi di quello che un tempo fu palazzo Paolucci Piazza,iniziato nel XVII secolo, ma terminato soltanto all'inizio del Novecento.

1 agosto Il santuario di S. Maria della Misericordia, poi delle Grazie di Fornò è un vasto edificio rinascimentale, a pianta circolare (diametro 34 metri), situato nel territorio tra Forlì e Forlimpopoli. Il primo nucleo della struttura fu costruito nel 1450, ma le belle forme architettoniche attuali trovarono una specifica definizione soltanto alla fine del Quattrocento. Per questo edificio Agostino di Duccio e la sua bottega realizzarono alcune raffinate opere (1454-55); una monumentale statua di marmo, raffigurante la Madonna col Bambino e un rilievo con la Trinità. La chiesa è inoltre adorna di belle pale d’altare.

29 agosto Elegante costruzione, Palazzo Orsi Mangelli, commissionato dalla famiglia Merlini nel XVIII secolo, a pianta quadrata con cortile interno e loggia, venne acquistato nel 1802 dal cardinale Paolo Orsi Mangelli che si preoccupò di integrare quelle parti che appartenevano ad unità diverse. La ristrutturazione è del 1925. L'edificio venne trasformato quasi totalmente per potervi installare impianti ad alto livello funzionale. Il fronte sul corso A. Diaz, in mattoni a vista, in tipico stile barocco, rimase pressoché inalterato, mentre i restanti vennero completamente ridisegnati.

3 settembre “... parlo del quadrante fra Ravaldino e Schiavonia, un frammento oggi inerte della città che viviamo, un tempo fulcro dell’organizzarsi urbano allorché, nel XIII secolo, i Domenicani vi impostarono un loro “motore” conventuale: e ciò mentre l’Ordine dilagava programmaticamente lungo l’intera piattaforma romagnola, scendendo dalla grandiosa casa bolognese.”
Così il prof. Andrea Emiliani, Soprintendente per i Beni Storici ed Artistici dell'Emilia-Romagna, introduce il volume Il San Domenico di Forlì - la chiesa, il luogo, la città, pubblicato in occasione di una mostra allestita per avviare il dibattito e la riflessione sulle strategie di intervento, marcando lo stretto legame fra il complesso monumentale e la Città.
Il recupero del Complesso Monumentale del San Domenico (Palazzo Pasquali, Chiesa di San Giacomo Apostolo, Convento dei Domenicani, Convento degli Agostiniani, Sala Santa Caterina) rappresenta il nucleo centrale del sistema museale della città.

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